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Esperienza conclusa?!

 ,  ,   Purtroppo i ritardi nella preparazione, , , i ci credevo ed ere una cosa che facevo con piacere. Forse se ne riparlerà in futuro.

Che meraviglia, una creatura appena nata sta crescendo in una maniera meravigliosa. Il gruppo teatrale sta diventando sempre più una unione di veri amici. La serata in pizzeria del 14 giugno è stata, a dir poco, un evento. La simpatia e la spontaneità di Lucio unite alla carica (anche erotica, se vogliamo) delle danzatrici Carmen ed Amelie con la musica di chitarra e percussioni, ed alle simpatiche scorribande di Anna, la piacevole sorpresa di Massimo, una vera rivelazione, l’allegria di Salvatore, Elvira e tutti quelli che hanno partecipato, hanno creato un evento ed una magia a dir poco irripetibili. Sento che stiamo per avvicinarci a grandi obiettivi, non vedo l’ora di cimentarci sul serio sul testo che Lucio ci ha assegnato e di calcare finalmente, per la prima volta, le tavole del palcoscenico. Lo so che, come agli esami, ci sembrerà di aver scordato tutto, ma credo e spero che la scarica di adrenalina che ci fornirà il pubblico, le luci, le scenografie, ci possa portare ad un grande successo che ci ripagherà dei sacrifici fatti. Ne varrà sicuramente la pena! E se così non sarà, e finirà a pomodori in faccia, sarà stata comunque un’esperienza meravigliosa.

Un po’ per vincere la mia atavica timidezza, un po’ perché è una cosa che ho sempre desiderato fare, mi sono iscritto alla scuola di recitazione attivata presso l’associazione “Via nova” diretta da Lucio Ciotola. Da alcuni giorni ci stiamo impegnando nella lettura di brani in dialetto … pardon! lingua napoletana, e Lucio è simpaticissimo e ci segue bene. Probabilmente arriveremo entro dicembre a rappresentare qualcosa in un teatro cittadino. La cosa mi affascina e mi terrorizza allo stesso tempo. Credo infatti che dovrò fare grossi sforzi per mandare a memoria un copione (si sa che dopo una certa età i neuroni cominciano ad andarsene in pensione), ma è una sfida che intendo portare avanti, naturalmente con l’aiuto di tutti i miei compagni d’avventura, alcuni dei quali mi sembrano molto determinati, almeno quanto me.

Pergolesi ed io

In questi giorni nella mia mente ronzano in continuazione le magnifiche arie dell’Olimpiade di Pergolesi, opera che ho visto rappresentata qualche sera fa al Teatro San Carlo con la splendida regia di Roberto De Simone.

Pergolesi, per me, è una piacevole ossessione. Lo scoprii a 26 anni (l’età della sua dipartita!) quando ebbi modo di reperire a casa di Mariella un vecchio disco de “La serva padrona”. Che dire?! Fu amore al primo ascolto. La freschezza, la gioiosità e la musicalità di questa operina (ma il diminutivo è dovuto solo alla durata) mi colpirono come un fulmine, al punto tale che, in seguito, l’avrei vista rappresentata per ben quattro volte!

Col tempo imparai ad amare anche lo Stabat mater, il Salve Regina, il Flaminio e, appunto, di recente, l’Olimpiade. Però che tristezza, pensare che un genio di quella grandezza abbia dovuto terminare la propria esistenza a soli 26 anni! Quanti altri capolavori assoluti ci avrebbe lasciato se fosse vissuto ancora?! Non lo sapremo mai.

E’ da tempo che non scrivo, dal giorno dell’addio a Ugo. Ora che il tempo comincia a lenire il dolore per la grande perdita, ho deciso di riprendere a pubblicare qualcosa. Nel frattempo ne son successe di cose, fra le più importanti il viaggio a Madrid con Fabrizio.

Il viaggio era programmato da tempo, motivato dal fatto che Fabrizio avrebbe dovuto fare l’Erasmus e quindi avremmo dovuto cercare un alloggio. L’Erasmus poi è saltato, ma intanto la prenotazione del volo era fatta e, non volendo rimetterci i soldi, abbiamo deciso di farci comunque uno scampolo di vacanza padre e figlio. Continua a leggere »

Addio Ugo

Hai deciso di uscire di scena. In punta di piedi, con la discrezione che ti ha sempre contraddistinto, caro vecchio gentiluomo. Un signore d’altri tempi, sempre pronto allo slancio ed al sacrificio per tutti noi, che ti abbiamo ricambiato con tutto l’amore possibile. Eri la personificazione della generosità, hai sempre dato senza mai chiedere; hai vissuto sapendo apprezzare le piccole cose e ci hai regalato il tuo perenne sorriso, che non potremo mai dimenticare.

Ora riposi nel regno dei giusti e da lì veglierai su di noi e ci guiderai.

Addio Ugo, ti vogliamo bene!

Innocenti evasioni

Finalmente, il week end a Capri che avevamo programmato da tre anni lo abbiamo realizzato ai primi del mese. La location è stata un bell’appartamentino, Casa Malua,

Casa Malua

Casa Malua

 completo di tutto punto; ci è mancato solo un pò di bel tempo, ma Capri è comunque meravigliosa.

A metà mese abbiamo portato a termine un’altra escursione che da tempo volevo fare: l’ascesa al Monte Faito con la funivia. Un’esperienza affascinante, a tratti terrorizzante quando pareva che la piccola cabina andasse a cozzare contro la montagna. Un panorama mozzafiato, anche se disturbato dalle nuvole, ed un freddo polare!

Funivia del Faito

Funivia del Faito

A fine mese ci siamo concessi un sabato in un’altra perla del Golfo: Ischia. Erano anni che ci mancavo e rivederla è stato un vero piacere, un’isola ricca di verde, di fiori e di profumi.

Ischia

Ischia

Prossimamente completeremo il tour dell’arcipelago con un’escursione a Procida. Evidentemente Mariella ha capito che, anche se non navighiamo nell’oro, ed il mio stipendio è bloccato per tre anni, è bene non fare troppi calcoli e prendersi quel poco di bello che la vita ancora ci può dare. Chi vuol esser lieto sia, del doman non v’è certezza!

Da bambino il cinema era per me soprattutto quello dei cosiddetti peplum, ossia quei drammoni, con scenografie di cartapesta, ambientati nell’era classica o mitologica e con personaggi forzuti come Ursus, Ercole o Maciste.  Mio fratello Claudio ed io ne andavamo pazzi, ma non disdegnavamo anche i cartoni animati oppure i famosi spaghetti western, a cominciare da “Per un pugno di dollari”. Continua a leggere »

Similitudini

Ci ho riflettuto un attimo; ma tutti questi articoli sulla mia carriera lavorativa non vi fanno pensare un po’ ai racconti del Ragionier Fantozzi Ugo ?

Al Provveditorato

Quando ormai pensavo che la mia domanda di mobilità si fosse perduta nei meandri della Pubblica Amministrazione, verso la fine del ’95 mi giunse la lettera che disponeva il mio trasferimento, come da richiesta, al MInistero della Pubblica Istruzione – Sede Provveditorato agli Studi di Napoli. Anche se tante cose erano cambiate in sei anni, oramai pensavo che il dado fosse tratto e che avrei dovuto comunque accettare. Continua a leggere »