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Archive for the ‘La musica’ Category

Pergolesi ed io

In questi giorni nella mia mente ronzano in continuazione le magnifiche arie dell’Olimpiade di Pergolesi, opera che ho visto rappresentata qualche sera fa al Teatro San Carlo con la splendida regia di Roberto De Simone.

Pergolesi, per me, è una piacevole ossessione. Lo scoprii a 26 anni (l’età della sua dipartita!) quando ebbi modo di reperire a casa di Mariella un vecchio disco de “La serva padrona”. Che dire?! Fu amore al primo ascolto. La freschezza, la gioiosità e la musicalità di questa operina (ma il diminutivo è dovuto solo alla durata) mi colpirono come un fulmine, al punto tale che, in seguito, l’avrei vista rappresentata per ben quattro volte!

Col tempo imparai ad amare anche lo Stabat mater, il Salve Regina, il Flaminio e, appunto, di recente, l’Olimpiade. Però che tristezza, pensare che un genio di quella grandezza abbia dovuto terminare la propria esistenza a soli 26 anni! Quanti altri capolavori assoluti ci avrebbe lasciato se fosse vissuto ancora?! Non lo sapremo mai.

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La musica classica

Mi domando come ho fatto a vivere fino a sedici anni ascoltando solo canzonette ed ignorando completamente il mondo della musica classica. Fu all’incirca verso i diciassette che in radio cominciai ad ascoltare frammenti sinfonici ed operistici, in questo supportato da mia madre, e forse il brano che ha fatto emergere la passione che ignoravo di possedere è stato il concerto n.1 per pianoforte e orchestra di Ciaikowski, che ancora oggi mi commuove e mi emoziona. Iniziai così un lavoro di affannosa ricerca di brani cercando di scoprire autori sempre nuovi (per me). Ricordo che mi feci prestare da mia sorella gli album di “Storia della musica”, credo mai ascoltati da nessuno, facendo un’analisi dei pezzi, registrandone alcuni, tuffandomici dentro, insomma, per dirla con Leopardi … uno studio matto e disperatissimo! Seguì la fase della creazione di una mia discoteca per la quale acquistavo in continuazione LP a prezzi d’occasione che mi davano un’eccitazione finché non li portavo a casa e partiva il fruscio della puntina del giradischi. Che momenti emozionanti quando, volta per volta, scoprivo Bach, Mahler Bruckner, Smetana e via  via tutti i grandi autori dal quattrocento ad oggi. (altro…)

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Le canzoni

Sono cresciuto ascoltando le canzoni che piacevano ai miei fratelli; in particolare ad Elio, che era amante di Celentano e portava spesso a casa i suoi 45 giri, e poi tutti i cantanti degli anni ’60, da Gianni Morandi a Mina, da Rita Pavone a Nico Fidenco, Edoardo Vianello e tutti quelli che all’epoca passavano per la radio. Ero molto affascinato, tanto per cambiare, dalle competizioni canore; forse più di “Sanremo” mi piaceva il “Disco per l’estate”, credo perchè le sue canzoni passavano in radio già qualche settimana prima e quindi avevo il tempo di memorizzarle prima di vedere le esibizioni in TV.

Negli anni adolescenziali e giovanili ho amato Lucio Battisti (e chi non l’ha amato?!), Edoardo Bennato (soprattutto dopo averlo ascoltato dal vivo in un concerto al Conservatorio), e poi i grandi gruppi del pop internazionale come i Pink Floyd, i Jethro Tull, Emerson Lake & Palmer, che mi aiutò a conoscere il mio amico Carlo.

Ma la mia gioventù, a seguito del luttuoso evento del golpe in Cile del 1973, ha avuto la sua colonna sonora negli Inti Illimani, dei quali compravo puntualmente ogni album, e negli altri grandi esponenti della Nueva cancion chilena, come i Quilapayun, Violeta Parra e Victor Jara.

Contemporaneamente si stava impadronendo di me il tarlo della passione per la musica classica. ma avremo tempo per parlarne.

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